Con Progetto Sostenibilità Gibus si propone di dare spazio al tema dell’impatto ambientale non solo nell’ambito della produzione dei suoi elementi di arredo, cosa che fa fin dagli inizi della sua storia, ma anche a livello comunicativo e culturale.

Si tratta di una programmazione di corsi che sono rivolti ai professionisti del settore edile, in particolare progettisti quali architetti, ingegneri e geometri, nonché agli addetti della comunicazione presso le altre realtà del settore. 

Un modo per coinvolgere partner e collaboratori su uno degli aspetti che per l’azienda conta maggiormente e che negli ultimi anni, in seguito all’incidenza del cambiamento climatico, è diventato ancora più centrale.

Gibus Atelier, una storia nel segno della sostenibilità

Quando ci si trova a ricostruire le tappe di una vicenda, personale ma anche aziendale, la cosa migliore è quella di partire dall’inizio. È il 1982, oltre 40 anni fa, quando assistiamo alla nascita di Gibus da parte dei suoi fondatori Gianfranco Bellin e Lorenzo Danieli, che all’epoca hanno 26 e 23 anni. I due soci decidono di investire i propri risparmi per la creazione di soluzioni dell’edilizia mobile, all’epoca ancora in corso di esplorazione: zanzariere, rullo e tende verticali.

L’approccio è innovativo, anche dal punto di vista concettuale perché all’inizio degli anni Ottanta si parla sì di sostenibilità ma non in maniera costante e dandogli il giusto valore come avviene oggi. In Gibus questa scelta viene fatta fin da subito, così da creare un benessere a 360° per chi sceglie di adottare i suoi articoli e nel rispetto della natura, attraverso il minor impatto possibile e il massimo risparmio energetico.

Una cultura aziendale che viene esplicitata nuovamente in Progetto sostenibilità, il cui punto di partenza è una vera e propria vocazione green, rintracciabile in ogni componente che si trova all’interno dei singoli prodotti.

L’idea originaria alla fondazione di Gibus era quella di un business capace di rispondere alle esigenze delle persone e allo stesso tempo etico, in grado di portare avanti in maniera virtuosa un ciclo produttivo sostenibile a livello macro come micro.

Progetto sostenibilità: una mission per Gibus

L’impegno di Gibus per l’ambiente e il Progetto sostenibilità 

Se agli inizi della storia di Gibus quella della sostenibilità appariva come una scelta avveniristica oggi non è più così: le persone sono pronte a capire e a condividere questa vision ed è un discorso che vale tanto per i clienti che per i professionisti dell’edilizia.

Quali sono state le scelte eco-friendly realizzate dall’azienda in tanti anni di attività? Ecco alcuni dati che lo esplicitano con chiarezza:

  • Da circa 10 anni a questa parte gli stabilimenti Gibus prevedono l’impiego di pannelli fotovoltaici. Essi forniscono oggi circa il 60% del fabbisogno produttivo.
  • Chi lavora in Gibus si trova a farlo in linea con un Codice Etico interno, reso pubblico dall’impresa, all’interno del quale troviamo esplicitati con chiarezza regole, responsabilità e valori etici dell’azienda: su tutti riservatezza, correttezza e affidabilità.
  • Uno degli aspetti costantemente curati è il cosiddetto “Redifine”, ovvero ridefinire, mettere in discussione quanto fatto per farlo meglio, anche con un minore impatto per l’ambiente, con l’obiettivo di migliorare costantemente.
  • La materia prima più impiegata è l’alluminio (green per eccellenza), la seconda sono tessuti pensati nell’ottica del principio ambientalista di un consumo delle energie il più possibile contenuto e nel segno del riciclo.
  • Ogni prodotto è imballato in maniera sostenibile, a fronte di un uso limitato della plastica e polietilene a favore di cartone, legno, altre materie prime biocompatibili.
  • I lavoratori impiegati presso gli stabilimenti Gibus Atelier hanno a disposizione il costante accesso a dispenser d’acqua: non consumano, quindi, alcuna bottiglia di plastica.

Progetto sostenibilità nasce in questo contesto e porta a diffondere il modo di produrre di Gibus, così da far conoscere i suoi valori interni e comunicare non solo alle singole aziende ma a un mercato più ampio i propri valori, per una crescita non solo produttiva ma anche culturale. Un approccio che vuole essere prima di tutto interno e allo stesso tempo rivolto all’esterno, attraverso un network distributivo in grado di coinvolgere progettisti e pubblico.