La serra bioclimatica è una soluzione piuttosto diffusa e presente fin dall’Epoca Romana. Si tratta di uno spazio che permette di ottenere qualche metro quadrato in più nel segno della luminosità, efficace in tutte le stagioni specialmente in quelle più fredde.

Da un punto di vista tecnico, la serra bioclimatica va considerata come un volume integrato o addossato all’abitazione, il quale viene delimitato dalla presenza di vetrate o elementi conseguiti attraverso l’adozione di materie prime plastiche dal colore trasparente.

È intesa comunemente come un sistema solare passivo a tutti gli effetti, in grado di ottimizzare l’efficienza a livello energetico di un edificio. Vediamo meglio quali sono le sue caratteristiche e come realizzarla.

I vantaggi di una serra bioclimatica

La serra bioclimatica ha come caratteristica principale la capacità di intercettare il calore dei raggi del sole, che viene così integrato all’interno della casa.

Questo sistema permette di ovviare al ricorso di stufe, caloriferi, condizionatori, ovvero tutti quei dispositivi necessari alla regolazione della temperatura all’interno della struttura abitativa.

Un risparmio energetico capace di raggiungere livelli importanti, ovvero intorno al 20%, ma che riesce sensibilmente ad aumentare qualora si decidesse di installare dei pannelli di tipo fotovoltaico.

La serra bioclimatica è una misura che permette di ottenere un risparmio considerevole a livello economico così come dal punto di vista ecologico, essendo a basso impatto ambientale.

Inoltre, rappresenta una soluzione esteticamente d’effetto, funzionale sia come serra ma anche da vivere come angolo di benessere e relax. 

serra bioclimatica gibus atelier

Gli elementi a cui prestare attenzione

Un fattore da considerare quando si realizza una serra bioclimatica è quello di predisporre delle aperture nella parte più vicina al pavimento nonché in quella alta della copertura. In questo modo si riesce ad assicurare l’ottimale circolazione dell’aria specialmente durante la stagione estiva nonché nelle ore più calde della giornata.

Altro aspetto centrale è la scelta dei vetri, per i quali sono da preferire materiali di tipo basso-emissivo e in grado di assicurare l’opportuno oscuramento. Una protezione dal sole in più, per gli ambienti, senza nulla togliere alla luminosità, a patto che si tratti di schermature mobili e non fisse.

Altre accortezze da considerare sono:

  • Esposizione preferibilmente verso Sud-Est o Sud-Ovest.
  • Utilizzo di telai a taglio termico e doppi vetri, in modo da rendere la struttura meglio fruibile nel periodo invernale.
  • Inserimento di pavimenti capaci di trattenere il calore e di una parete di fondo.

Tipologie principali di serre bioclimatiche

La serra bioclimatica si trova declinata secondo molteplici tipologie, le quali si differenziano tra loro per il modo con cui avviene la dispersione di calore. Ecco quelle principali:

  • Serra bioclimatica a guadagno diretto. Non sono presenti muri divisori tra la serra e la struttura abitativa. L’inserimento è diretto ed effettuato sul pavimento.
  • Serra bioclimatica a scambio convettivo. La serra è separata attraverso una parete verticale opaca alla quale sono generalmente applicate delle fenditure per la regolazione dell’aria e del calore.
  • Serra bioclimatica a scambio radiante. La parete divisoria tra i due elementi è totalmente opaca e riesce ad accumulare il calore direttamente per irraggiamento, cedendolo in maniera spontanea nel momento in cui si verifica il raffreddamento.

Ogni tipologia ha peculiarità specifiche, da valutare a seconda dei canoni specifici all’installazione.

Cosa dice la normativa

Stando alla normativa nazionale, la serra bioclimatica richiede per la sua realizzazione solo la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.). Questo perché viene intesa come un volume tecnico adibito a uso non abitativo.

I parametri possono essere diversi a seconda della regione, motivo per cui è sempre bene informarsi e verificare. Per maggiori informazioni potete contattare il nostro ufficio tecnico.