Le parole, in edilizia, sono importanti, in quanto vanno a descrivere elementi strutturali con caratteristiche ben precise. A tal proposito, veranda e pergolato sono spesso utilizzati come sinonimi, pur non indicando esattamente la stessa cosa.

Parliamo di coperture che svolgono funzioni diverse, non solamente inerenti la protezione dagli agenti atmosferici. L’intento, d’altro canto, è lo stesso: assicurare il perfetto equilibrio tra spazio interno ed esterno.

In questo articolo andiamo ad analizzare le peculiarità e le differenze della veranda e del pergolato, in maniera da avere le idee chiare su come orientarsi nella scelta.

Cosa sono veranda e pergolato

A fare chiarezza in maniera inequivocabile su cos’è una veranda e cosa è invece un pergolato è una sentenza del Consiglio di Stato: la numero 306 del 2017.

Secondo il CdS il pergolato è una struttura che ha come scopo quello di ombreggiare o decorare terrazze e giardini. A livello tecnico, si tratta di un’impalcatura che presenta un’apertura di minimo tre lati e lungo la superficie superiore. 

Il sostegno può essere predisposto tramite piante rampicanti o “da due o più file di montanti verticali riuniti superiormente da elementi orizzontali, tale da consentire il passaggio delle persone”.

Essendo un’opera facilmente rimovibile, di prassi il pergolato rientra all’interno delle opere dell’edilizia libera e non necessita di richiedere titoli edilizi per l’installazione. 

Ciò non vale quando viene e predisposta una struttura non semplice da rimuovere nella parte superiore: in questo caso si parla di tettoia, la quale in quanto permanente non rientra tra le misure dell’edilizia libera.

Per la definizione di veranda, il Consiglio di Stato riprende quella presente all’interno del Regolamento edilizio tipo. Esso la intende come un locale o uno spazio coperto che presenta le medesime caratteristiche di una terrazza, un portico, un loggiato o un balcone.

La chiusura viene conseguita a livello laterale tramite vetrate o superfici impermeabili e trasparenti, apribili parzialmente come totalmente. Per le aperture possono essere adottati sistemi a libro come scorrevoli.

Dal momento che va a modificare la volumetria dell’edificio, ovvero la sagoma, la veranda non fa parte delle opere di edilizia libera: occorre perciò presentare richiesta di permesso per costruire.

Una precisazione. Come sempre quando si parla di edilizia libera, le norme indicate per il pergolato sono quelle della legislazione nazionale e vengono applicate nella maggioranza dei casi. Pertanto, il comune può decidere di predisporre alcune variazioni all’interno del regolamento: meglio, in ogni caso, verificare, prima di iniziare i lavori.

Quando scegliere il pergolato 

Vediamo i fattori da considerare rispetto all’eventualità di predisporre un pergolato:

  • Parliamo di una struttura che vede elementi metallici o in legno di tipo leggero, senza fondamenta e facilmente amovibili.
  • La sua funzione è quella di riparare oppure ombreggiare una superficie che risulta circoscritta.
  • Può essere collocato sia in un giardino che in un terrazzo.
  • L’installazione è semplice e non richiede permessi per la sua realizzazione.

Pergolato

Quando scegliere la veranda

La costruzione di un veranda consente di ottenere una vera e propria stanza in più che comunica tra indoor e outdoor, utilizzabile tutto l’anno.

Non diversamente dal pergolato, può essere installata su terrazzi, balconi, attici, giardini. L’apertura si contraddistingue rispetto ad altri tipi di schermature per la presenza di serramenti a libro oppure scorrevoli. Per la sua costruzione è necessario attivarsi per tempo per richiedere i permessi edilizi necessari.

veranda

Conclusioni: meglio veranda o pergolato?

Veranda e pergolato risultano entrambe soluzioni decisamente valide per ottimizzare lo spazio outdoor dell’immobile. Non c’è quindi un’opzione migliore dell’altra: dipende dalle caratteristiche dello spazio e dalle proprie necessità.