La pergotenda è una delle soluzioni outdoor più interessanti e innovative. Rientra tra le opere dell’edilizia libera, ma solo se risultano presenti determinate condizioni. Significa, sostanzialmente, che non si rivela in genere necessario dover richiedere alcun permesso né inviare particolari comunicazioni.

Oggi analizziamo quali sono le regole che interessano la pergotenda, cercando di fare chiarezza su come è meglio muoversi prima di procedere con l’installazione vera e propria.

Pergotenda: una definizione

Quando si parla di pergotenda si fa riferimento a una struttura leggera e amovibile, la quale si caratterizza per la presenza di elementi in metallo o in legno, a cui va aggiunta una copertura che vede l’adozione di un telo, di una stuoia in canna o bambù oppure di una pellicola trasparente.

Non vengono quindi predisposte opere murarie né pareti chiuse, di nessun genere. La pergotenda, o tenda-pergolato com’è altrimenti nota agli addetti ai lavori, presenta più elementi che risultano tra loro facilmente assimilabili. Tanto il montaggio quanto l’eventuale rimozione appare semplice e veloce; non è necessario, perciò alcuna demolizione.

È considerata più che un’opera permanente, un semplice accessorio, la cui funzione è quella di garantire le funzioni di apertura e chiusura di una determinata copertura. 

Per via di queste sue componenti strutturali è annoverata tra le opere dell’edilizia libera, in quanto non comporta un aumento della superficie né una variazione della volumetria.

Pergotenda ed edilizia libera

Il rapporto tra pergotenda ed edilizia libera si trova da diverso tempo, ovvero dall’introduzione di questo prodotto in edilizia, al centro di molteplici vicissitudini giudiziarie e relative sentenze, a cui dedichiamo un paragrafo apposito.

Il problema non deriva tanto dalla tenda-pergolato in sé e dalla sua natura, quanto dalla struttura sulla quale si trova a essere applicata, la quale potrebbe necessitare di particolari permessi.

È bene ricordare che la funzione della pergotenda è di assicurare una protezione ulteriore e ottimale dal sole e dagli altri agenti atmosferici, così da garantire una fruizione impareggiabile dello spazio outdoor.

L’installazione della pergotenda rientra, pertanto, all’interno delle opere di edilizia libera, stando a quanto stabilito dal legislatore nazionale. Non è perciò richiesta nessuna autorizzazione espressa dall’ufficio comunale di riferimento.

pergola Gibus 3

Quando serve il permesso

C’è solo un caso in cui è imprescindibile richiedere il permesso per l’installazione di una struttura come la pergotenda: quello in cui non ne rispetta i parametri, in quanto non possiede le suddette peculiarità ovvero amovibilità, dimensioni, funzione provvisoria (e non stabile e duratura), stabilità della volumetria.

Tali caratteristiche è necessario vengano rispettate tanto dai manufatti edili che presentano un uso privato quanto in quelli che denotano un uso commerciale. Segnano il confine sia rispetto a quando si può parlare di pergotenda e quando no, ma anche tra formule di edilizia libera oppure che comportano la necessità di richiedere dei permessi.

Tuttavia, nonostante la pergotenda si trovi a livello normativo soggetta alla disciplina da parte del legislatore nazionale, sono diversi i Comuni che possono presentare delle obiezioni.

La discriminante è proprio quella del discorso volumetrico, rispetto al quale è importante prestare attenzione affinché non comporti un effettivo aumento. Un discorso delicato soprattutto per le pergotende che presentano lamelle orientabili e in presenza di particolari vincoli paesaggistici.

Nel dubbio, quindi, meglio confrontarsi con un tecnico di fiducia, in grado di valutare in base al prefabbricato in cui si trova installata la pergotenda se sono necessari permessi e autorizzazioni oppure no. A livello comunale, l’ufficio di riferimento è quello che si occupa di edilizia privata.

I casi giudiziari

Sono davvero tanti i casi giudiziari che confermano come la pergotenda risulti tra le strutture che rientrano nell’edilizia libera. Le sentenze sono sparse lungo l’intero territorio nazionale. Ne riportiamo come esempio tre.

La sentenza 10822/2019

La prima sentenza che portiamo a esempio è quella 10822/2019, emessa dal Tar del Lazio. A fronte dell’ingiunzione di demolizione è stato presentato ricorso presso il Giudice d’Appello, il quale ha respinto la richiesta.

Le motivazioni sono state che la struttura presenta le caratteristiche di una pergotenda,  come confermato dagli elementi fotografici che attestano l’assenza di pali e di altri elementi permanenti. La richiesta di demolizione è stata perciò respinta in quanto l’opera è stata costruita con parametri tali da rientrare tra quelle dell’edilizia libera.

La sentenza 3393/2921

Il caso è il seguente. Il proprietario di un immobile installa due pergotende all’interno dei terrazzi della sua abitazione. Il Comune di riferimento interviene, predisponendo la demolizione. L’uomo si rivolge al Tar, argomentando che i suddetti manufatti risultano amovibili e rientranti nell’edilizia libera. Il Tar conferma quanto affermato dal comune, argomentando che le pergotende si trovano sui terrazzi di un immobile vincolato: le dimensioni avrebbero perciò dato luogo a nuovi ambienti, aumentando la volumetria, fattore per il quale risulta necessaria l’autorizzazione sismica. La sentenza viene ribaltata dal Consiglio di Stato, i cui giudici citano un’altra sentenza sempre del CdS: quella 8402021. Vediamola nel dettaglio.

La sentenza 841/2021 del Consiglio di Stato

La sentenza 841/2021 ha fatto chiarezza su quali sono da considerarsi nuove costruzioni e quali non lo sonoNella prima categoria rientrano i manufatti leggeri, inclusi quelli prefabbricati, che presentano un uso abitativo; sono compresi ambienti di lavoro, depositi, magazzini.

Della seconda fanno invece parte tettoie “leggere” (non tamponante lateralmente su almeno tre lati), pergolati nonché tutte quelle soluzioni accessorie che creano riparo dagli agenti atmosferici. Tra queste ci sono anche le pergotende, naturalmente, per le quali non è stata predisposta alcuna autorizzazione né permesso.

Conclusioni

Abbiamo visto come la pergotenda sia in quanto tale da considerarsi un’opera di edilizia libera, quando, come disposto nell’art. 6, comma 1 del DPR 380/2001, costituisce l’elemento principale oggetto di installazione, funzionale a una migliore fruizione dell’unità abitativa esterna.

Pergotenda: vale la pena installarne una?

Ci siamo soffermati finora sul rapporto che intercorre tra pergotenda ed edilizia libera, ma c’è una domanda che è necessario porsi, al di là delle specifiche legate all’aspetto normativo: vale davvero la pena installarne una?

La risposta non può che essere affermativa, a patto di preferire modelli di design: versatili, esteticamente gradevoli, in grado di donare un tocco raffinato allo spazio esterno, che diventa così più sofisticato e moderno. 

La pergotenda si presta a essere predisposta in contesti tra loro molto diversi: che si tratti di un’abitazione indipendente, di un condominio o di un immobile commerciale, si rivela indubbiamente una soluzione eccellente, complice la posa di per sé piuttosto semplice e il valore aggiunto in termini di benessere abitativo.

Fondamentale affidarsi a personale esperto, come quello che mette a disposizione Gibus, capace di accompagnare la persona in tutte le fasi di valutazione e in quelle più tecniche, a fronte di un supporto che non viene a mancare nemmeno a lavori ultimati ma risulta pronto a intervenire anche per le opere di manutenzione.

Diversi i modelli disponibili, motivo per cui scegliere quello più in linea con le proprie esigenze può non essere facile: appare indispensabile individuare le linee e i materiali che più di tutti risultano in grado di adattarsi al mood architettonico dell’appartamento o della casa.

La pergotenda non va intesa come un elemento a sé stante, piuttosto come un vero e proprio complemento di arredo: in quanto tale dovrà riuscire a integrarsi al meglio con le altre misure predisposte, sia all’interno che all’esterno.

È in questo modo che è possibile valorizzarne le peculiarità più interessanti, in termini di comfort come di estetica.

Pergotenda: i migliori materiali

La scelta dei materiali è un aspetto fondamentale, quando si progetta una pergotenda, complice il fatto che si trova esposta all’esterno e in quanto tale ad agenti atmosferici e intemperie.

Prima di vedere le materie prime più indicate, ce ne sono altre che invece occorre scartare: il legno e il ferro battuto. La motivazione è facilmente intuibile, in quanto ambedue risultano predisposti al deterioramento.

L’alluminio è, al contrario, l’ideale, in quanto decisamente più resistente e capace di dare luogo a strutture portanti piuttosto solide, seppur sottili e leggere. È perciò semplicemente il meglio per i progetti che vedono al centro un design ricercato e moderno.

Per quanto riguarda il tessuto, il PVC è a oggi l’opzione ottimale. È infatti in grado di schermare completamente le radiazioni, risultando resistente all’acqua come al gelo e agli sbalzi di tipo termico. La sua versatilità lo rende indicato per una molteplicità di progetti.

Pergotenda: le soluzioni di design Gibus Atelier

Gibus Atelier offre un’ampia selezione per quanto riguarda un manufatto particolare quale la pergotenda. 

Modelli concepiti all’insegna del design, pensati per venire incontro alle diverse esigenze delle persone. Scopriamo insieme quelli più interessanti.

Zenit: flessibilità e bellezza

pergotenda zenit

Zenit è una pergotenda dove viene riservata particolare attenzione a tutti gli elementi: da quelli strutturali fino a un fattore tutt’altro che secondario quale il tessuto.  Si caratterizza per la presenza di un telo oscurante disposto su tre strati: è così che il tetto riesce a creare uno schermo completo e che va a proteggere dal sole, rendendo possibile un raffrescamento ottimale dell’ambiente sottostante.

Non meno interessante la copertura impacchettabile in PVC con frangitratta arcuato: serve per tutelare il balcone o il terrazzo, ma anche un angolo verde o ancora un’area limitrofa alla casa, rendendola maggiormente fruibile oltre che d’estate persino d’inverno.

Ciò risulta possibile grazie al fatto che la copertura appare in grado di drenare l’acqua meteorica indirizzandola verso la struttura perimetrale, questo sempre per via dei profili frangitratta posti a sostegno del telo.

Zenit è una soluzione che si caratterizza per bellezza e flessibilità; è ulteriormente accessoriabile inserendo vetrate e schermature. 

Luce: leggerezza allo stato puro

pergotenda luce

Il secondo modello di pergotenda realizzato da Gibus che portiamo alla vostra attenzione è Luce, anche se sarebbe più esatto definirla una pergola addossata con tetto impacchettabile, elementi modulari e accessoriabili.

È perfetta per essere installata su un terrazzo di piccole dimensioni o su ambienti con maggiore metratura come ad esempio una pizzetta, a cui riesce a conferire una sensazione di leggerezza impareggiabile, portando una bellezza e un comfort particolari.

Nel tetto viene installato del materiale tecnico disposto su tre strati, in grado di creare una schermatura totale che ripara perfettamente dai raggi solari: l’ambiente sottostante beneficia di un considerevole raffrescamento. La copertura è impermeabile e riesce perciò a dare garanzie concrete persino in caso di pioggia. 

Luce si caratterizza per un appeal snello, essenziale, in una parola: minimale. L’ideale sia per le case rustiche che per quelle più contemporanee. È accessoriabile con vetrate e schermature.

Energy Pergola: il massimo dell’innovazione

pergotenda energy

Non è una pergotenda ma è molto di più: Energy Pergola è semplicemente il massimo dell’innovazione senza rinunciare alla bellezza.

Parliamo di uno dei modelli più all’avanguardia tra quelli del catalogo Gibus, una pergola bioclimatica dotata di pannelli fotovoltaici integrati direttamente nelle lame, in grado di produrre energia solare per il suo stesso sostentamento e, volendo, per il resto della casa.

Un tratto che la rende sostenibile e rispettosa dell’ambiente come non mai, a fronte di un modo di vivere la zona outdoor diverso, incentrato su un basso impatto energetico, capace di portare momenti di autentico benessere da sperimentare in mezzo alla natura. 

Energy Pergola, non diversamente dagli altri modelli di pergola e pergotenda Gibus, rientra nei parametri dell’edilizia libera: un tratto che la rende ancora più interessante in quanto semplice da installare.

Questo tipo di struttura risulta inoltre assolutamente innovativa, in grado di portare al massimo le diverse potenzialità dell’area outdoor, di cui riesce a migliorare la vivibilità durante tutte le stagioni dell’anno, incluse quelle più fredde. 

La pergotenda appare, quindi, una scelta valida sempre: basta verificare che risulti effettivamente predisposta come tale per accertarsi così che rientri tra le opere dell’edilizia libera, di cui gode dei relativi benefici. Contattaci per maggiori informazioni.